RIFLESSIONE

Il vero discepolo

DISCEPOLO:  Chi riceve l’insegnamento di un maestro, soprattutto in quanto sia o si senta a lui legato da stretti legami spirituali e intellettuali (ed esprime un rapporto più intimo, che scolaro). b. Chi segue le dottrine o le opinioni di una persona (apprese anche attraverso i suoi scritti e dopo la sua morte) che egli considera e venera come maestro, e per estens. chi conforma la propria vita, i propri principi e giudizi sull’esempio di un maestro 2. a. Discepoli del Signore, o di Cristo, i dodici apostoli, e in senso più ampio tutti coloro che lo seguivano nella sua predicazione e furono eletti, insieme con gli apostoli, perché predicassero la sua dottrina. b. Discepoli di Cristo, nome dei membri caratterizzata dalla pratica del battesimo per immersione.

Ricordo quando mia mamma mi raccontava del suo passato,  essendo  sarta accanto a lei aveva delle discepole, così chiamate anche dai tanti artigiani come fabbro, falegname e tanti altri. Mi raccontava come queste discepole le stavano addosso pur di imparare a volte rimanevano oltre l’orario di lavoro per poter comprendere meglio il lavoro, e per imparare cose nuove. Quando le sue discepole sbagliavano mia mamma le riprendeva e loro senza ribattere continuavano ad imparare. Così dovrebbe essere per noi discepoli di Cristo, non stancarci mai di stare alla sua presenza, di leggere di più la Sua Parola per comprendere sempre cose nuove. A me capita a volte di leggere un passo che sembra un semplice passo ma poi rileggendolo nuovamente scopro cose che prima non avevo capito. Cristo ci insegna tante cose che a volte noi non ascoltiamo o facciamo finta di non capire, forse perché ci sta  riprendendo e non lo accettiamo perché ci sentiamo arrivati. Quando Cristo riprende i suoi discepoli lo fà perché ci vuole bene. Da qui in poi cito delle frasi quelle in grassetto prese dal libro il “Vero Discepolo” Egli cerca oggi uomini e donne preparati a seguire il sentiero della rinunzia di se stessi. Il Signore ci chiede qualcosa di molto preciso a coloro che vogliono essere suoi discepoli, si tratta di esigenze che vengono quasi completamente trascurate in questi giorni di vita comoda. Troppo spesso il cristianesimo non è altro per noi che un mezzo per scampare dall’ inferno ed una garanzia per andare in cielo. In Luca 14: 26 leggiamo:  «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Un passo molto duro perché  Dio ci chiede di odiare la nostra famiglia, ma Egli non ci comanda di amare il prossimo? Credo che Dio in questo passo ci dice di mettere Lui al primo posto nella nostra vita, di cercare il Suo regno e poi le altre cose. Nella Bibbia leggiamo del giovane ricco in Matteo 19: 16-22  16 Un tale si avvicinò a Gesù e gli disse: «Maestro, che devo fare di buono per avere la vita eterna?» 17 Gesù gli rispose: «Perché m’interroghi intorno a ciò che è buono? Uno solo è il buono. Ma se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». 18 «Quali?» gli chiese. E Gesù rispose: «Questi: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso. 19 Onora tuo padre e tua madre, e ama il tuo prossimo come te stesso». 20 E il giovane a lui: «Tutte queste cose le ho osservate; che mi manca ancora?» 21 Gesù gli disse: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi ciò che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguimi». 22 Ma il giovane, udita questa parola, se ne andò rattristato, perché aveva molti beni. A volte è difficile lasciare quelle cose che ancora oggi ci tengono legate al mondo, chi più chi meno ancora dobbiamo abbandonare qualcosa, apriamo il nostro cuore a Lui ed Egli ci aiuterà ad essere dei veri Discepoli. Che Dio vi benedica.

Vostro fratello  in Cristo

Lino Mazza

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