RIFLESSIONE

Voi attingerete con gioia l’acqua dalle fonti della salvezza

“Mentre la mia preghiera si faceva più raccolta e interiore, sempre più venivano meno parole da esprimere. Infine tacqui.
In me si verificò ciò che vi è di più opposto al parlare: diventai uno che ascolta.
Dapprima pensavo che pregare fosse parlare. Ho imparato che pregare non è solo tacere, ma ascoltare.
Pregare non significa ascoltare le proprie parole, ma stare in silenzio e aspettare, finché diventi possibile ascoltare la voce di Dio.”
(Søren Kierkegaard)

Suggerita dalla sorella Gisella Martino.

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