RIFLESSIONE DIO CON NOI 5^ LEZIONE

DIO CON NOI  LEZIONE NR. 5

TRATTA  DALLO STUDIO DI DESI MAXWELL

“LA SCUOLA MATERNA”

Continuiamo il nostro viaggio in treno, e cosa c’è di più bello che leggere un buon libro? Il libro ti istruisce, ti corregge, ti apre la mente e ti fa capire delle cose che da solo non saresti riuscito a comprendere. Se poi, il libro che si sceglie è la Sacra Bibbia, ancora meglio, si è scelto il libro dei libri.

Tutti noi sappiamo che la Bibbia è un libro ispirato da Dio, ma anche scritto da uomini con il loro linguaggio, a volte pungente, a volte di sprono, come in Ecclesiaste; poi Luca ci dice che è un racconto, la storia di Dio; Giovanni dice che ha dovuto fare una sintesi per non essere troppo lungo.

L’autore ci esorta a prestare la massima attenzione quando leggiamo la Bibbia, a sottometterci completamente al suo giudizio, tenendo sempre presente che è la Parola di Dio. Ecco un altro buon motivo per studiare e seguire i corsi biblici, se vogliamo comprendere cosa vuole il Signore da ognuno di noi.

Oggi il nostro treno, attraversa un luogo caldissimo, il deserto. L’autore paragona il deserto alla casa coniugale, dove Dio soggiorna con il suo popolo, quella casa si chiama “MISHKAN” che significa Tabernacolo o la Tenda di Convegno. In quel luogo Dio istruiva direttamente il popolo e come una brava Maestra, insegna ai suoi piccoli alunni: con parole semplici, con i suoni, con la vista, con il tatto, con l’olfatto, cosa mangiare e come vestirsi.

Il libro Levitico, è come la Scuola Materna, il Nuovo Testamento come un corso di specializzazione post-laurea. Così è ancora oggi, tutti noi abbiamo iniziato con le barrette, le caramelle ecc.ecc. poi, alcuni di noi hanno continuato gli studi e sono diventati dei bravi professionisti.

Non potremmo comprendere il Nuovo Testamento se non avessimole basi solide del Vecchio Testamento. Non potremmo comprendere il Mistero Divino, la figura di Gesù e cosa è venuto a fare sulla Terra.

In Ebrei, che sicuramente andremo a fare un ripasso,  Gesù viene interpretato e si capisce perché Egli è il Sommo Sacerdote, LA DIMORA ULTIMA DI DIO.

Tutti noi sappiamo che il Levitico è rivolto alla Tribù di Levi, ai sacerdoti, ma l’autore non è d’accordo. Levitico, nella Torah è chiamato “VAYIKRA” che significa ED EGLI DISSE quindi più semplicemente DIO PARLA. E a chi parla? A noi, ad ognuno di noi, non per interposta persona, come i profeti, gli storici o persone sagge,  ma direttamente a te e a me.

Sembra anche che sia poco rilevante a livello Spirituale, che approfondisca solo degli aspetti tecnici, ma non è così. Dio vuol farci capire ed insegnare ad eliminare tutte le cose che ci possano allontanare da Lui e creare delle divisioni, come il PECCATO.

Vuole istruirci a prendere la giusta direzione, a non cadere nelle lusinghe del Mondo, a resistere alle tentazioni, a combattere la guerra per il potere, dalla giusta parte, opponendoci ai costruttori di Babele.

Il Mondo ci indica la strada del narcisismo, del totalitarismo, della megalomania e dell’orgoglio.

Dio ci indica un’altra via, lastricata di altri valori e noi tutti siamo Suoi Ambasciatori, membri attivi della Tenda del Convegno “MISHKAN”.

In questo deserto è Dio che scende fra noi per istruirci e guidarci sui valori del Suo Regno e ci invita a camminare, non sulla via scelta da noi, ma per la via tracciata da Lui, l’unica che porta alla vittoria.

Ancora una volta ci riporta al numero uno, l’unica via, l’unico uomo, l’unica fede, l’unico Dio.

Domandiamoci: Cosa è giusto per me? Cosa è giusto per tutti? Cosa pensa Dio? Cerchiamo di entrare, con molta umiltà, nel pensiero Divino. Egli ci ha insegnato a Benedire, a fare il Bene, a scegliere la Vita alla Morte.

Dio ha misericordia per le afflizioni umane del mondo, ma nel Suo Regno non può entrare la morte, Egli è Vita. In Levitico leggiamo che Dio non gradisce le imperfezioni, ma non vuole discriminare nessuno, non si riferisce alle imperfezioni fisiche, ma quelle Spirituali;  anzi, desidera che tutti ricerchiamo la perfezione, la perfezione del Suo Regno.

Dio desidera che comprendiamo bene che nel Suo Regno c’è Luce e Vita, nulla di imperfetto, ecco il perché di tutti i dati tecnici per costruire il Tempio, l’Arca, il Tabernacolo, il Recinto ecc. ecc. per dirci che dove dimora Lui, tutto è perfetto.

Come possiamo noi raggiungere la perfezione se il peccato ci allontana da Dio?

Lui stesso ci indica la via, la porta d’accesso alla scuola materna, sia che stiamo nel deserto o in una città dei nostri giorni. Un Uomo, un Uomo fondamentale per accedere a Dio … Gesù, il Sommo Grande Sacerdote.

Nel Vecchio Testamento vi erano tanti Sacerdoti, uomini come noi e quindi anche  peccatori, che mediavano fra il popolo e Dio.

Nel Nuovo Testamento, in Ebrei, scopriamo che Gesù è il Sommo Sacerdote, tentato anche Lui in ogni cosa, ma senza peccare, PURO E PERFETTO.

Quando leggiamo la Bibbia, dobbiamo tenere a mente, sia il Vecchio che il Nuovo Testamento, solo così possiamo ben comprendere la Parola di Dio.

Abbiamo conosciuto un Dio Creatore e la potenza della Sua Parola, nel N.T. la Parola si è fatta Carne in Gesù. Abbiamo conosciuto  Mosè, l’uomo che ha liberato il popolo dalla schiavitù, Abramo, l’uomo della promessa e della Benedizione per le Nazioni e infine abbiamo conosciuto GESU’, nel quale tutto si è compiuto, la liberazione dal peccato e la benedizione di tutte le nazioni. Dal vecchio al nuovo, tutto ben connesso.

Come vediamo, non possiamo leggere una parte della Parola e tralasciare l’altra, in quanto la prima richiama l’altra e viceversa, in essa vi è un solo Dio, anche Gesù e Paolo, fanno riferimento alla Bibbia Ebraica. Dobbiamo ancora tener presente che Dio ha scelto un uomo Abramo,  una famiglia, una tribù, un insieme di tribù e poi una nazione Israele, per portare avanti il Suo progetto di salvezza e  sapere inoltre cosa voglia dire vivere costantemente alla Sua presenza.

Tutti questi furono perfetti? No!  Non lo furono, l’intera bibbia parla della loro ostinazione, ma Dio aveva un progetto perfetto, l’Uomo perfetto GESU’.

Abbiamo parlato in Levitico del peccato e della via d’accesso, ora accenniamo alla Santità.

Dio, in quanto Dio di santità, desidera che anche il Suo popolo sia santo. (Rammento che santo significa appartato; da cosa? Da tutte le brutture che il mondo ci offre, il peccato.) 

Che si distingua dalla moltitudine della gente, non per ricchezze, popolarità, successo, bellezza o potere, ma per come vivono, si comportano e come seguono i dettati del Signore. Per vivere in santità, non occorre sottoporsi a particolari ristrettezze, rinunce e sacrifici, non è necessario fare cose eclatanti, basta cercare di somigliare a Dio e seguire le Sue istruzioni, per distinguersi dal Mondo. Il popolo che Dio vuole, non deve farsi ammaliare dalle lusinghe, falsità, imperfezioni, ma scegliere la Vita, la Luce, L’Amore, la Verità, la Giustizia, l’Onestà.

L’autore ci esorta a non conformarci a certi pensieri e stili di vita di carattere sessuale e non accettare la confusione e la distorsione del sesso. Levitico tratta l’argomento, per giudicare la moralità di una società e dice che dove regna l’immoralità sessuale, ci sono problemi di ogni genere.

Inoltre quando questo elemento fondamentale della personalità umana viene pervertito e distorto, nascono problemi di ogni sorta. L’autore ci invita a ritornare a leggere Levitico, LA SCUOLA MATERNA, con attenzione per poi poter affrontare l’università, il Nuovo Testamento e comprendere in fondo GESU’ il CRISTO.

 

                                                  Roberto e Teresa

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