Studio sui Romani Pastore Amelio Marco

 INTRODUZIONE

Oggi giorno se parliamo con i giovani che hanno conseguito un titolo di studio come una laurea alcuni sono delusi. Hanno messo tutto il loro impegno nella loro vita per raggiungere il traguardo pensavano di, una volta terminati gli studi avere un lavoro, costruirsi una famiglia, e realizzare i loro sogni. Che delusione quando tutto ciò che si era prefissato non si è raggiunto perché la realtà fuori dalle aule universitarie e del tutto diversa.

Oggi noi con questa breve riflessione tratta dalla lettera ai Romani possiamo risvegliarci da un’illusione, vediamo di che cosa si tratta.

1.INTRODUZIONE AL RACCONTO

1.1 Riepilogo del capitolo 1

1.1 Che cos’è il Vangelo? Paolo ci spiega che cos’è il vangelo:

1.1.1 Riguarda Cristo Figlio di Dio, dichiarato Figlio di Dio secondo la sua risurrezione che è prova potente della sua divinità e questo è dichiarato dallo Spirito Santo

1.1.2 L’evangelo (di Cristo) è potenza di Dio:

1.1.2.1 è lo strumento che Dio utilizza per salvare le persone li libera dalla schiavitù del peccato e dallo stato di condanna, non fa distinzioni di razza,

1.1.2.2 è potenza di Dio perché apre gli occhi dell’uomo sul suo stato (la sua giustizia si rivela) peccaminoso, sul suo stato attuale di creatura di Dio caduta nel peccato a causa del tranello di Satana, e che merita la morte eterna, ma tramite Cristo abbiamo ottenuto la grazia, ovvero meritavamo la morte, ma Dio ha provveduto con il suo amore per noi mandando Cristo a morire al posto nostro , e tramite la fede in lui possiamo ottenere l’ubbidienza a Dio e renderci liberi dalla condanna della morte eterna.

1.2 Bisogno del vangelo. L’uomo ha bisogno del vangelo di Cristo per uscire dal suo stato disordinato del peccato, Dio non si stanca di tirare a se l’attenzione dell’uomo per fargli comprendere che lui c’è, esiste, ed è il creatore del cielo e della terra e di tutto lui è sovrano. Lo fa anche tramite la natura

Rom 1:20 infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili,

L’uomo non può dire ….non lo sapevo. E per la loro ostinatezza a non riconoscere Dio come il creatore il sovrano colui al quale appartiene la gloria e l’onore, Dio li ha abbandonati nel loro disordine

-Ingiustizia

-fornicazione

-malvagità

-pieni di invidia

-superbi

-vanagloriosi

  2.IL BRANO

Romani 2:1-16

Dopo aver Paolo dimostrato che i pagani sono perduti è hanno bisogno del vangelo, passa ad una seconda categoria di persone, la loro identità è incerta, ma pensiamo siano i moralisti Giudei, e moralisti stranieri

 2.1 Il giudizio del Giudeo/straniero moralista è sbagliato

2.1.1 Paolo inizia il capitolo 2 con una coniugazione “Perciò”

 Rm 2:1 Perciò, o uomo, chiunque tu sia che giudichi, sei inescusabile; perché nel giudicare gli altri condanni te stesso; infatti tu che giudichi, fai le stesse cose.

Che vuol dire per il motivo già esposto sopra al capitolo 1

2.1.1.2 ….chiunque tu sia che giudichi…..

Sei Giudeo sei straniero, sei colto, sei meno colto, chiunque si permette di giudicare ovvero di formulare un giudizio su qualcuno o dare sentenza su qualcuno e dice Paolo “inescusabile” ovvero imperdonabile, ingiustificabile, non può essere scusato

2.1.1.3 Perché?

Quando il Giudeo o lo straniero moralista guarda i peccati commessi dei pagani si indigna e si sente più giusto del pagano perché pensa io non li/lo faccio, sembra che lui fa le cose più rispettabili, e pertanto conosce le cose giuste a tal punto da erigersi a giudice, ma non sa che lui commette proprio gli stessi peccati ecco perché Paolo dice che è inescusabile.

2.1.1.4 Perchè commette gli stessi peccati?

Il Giudeo moralista saltava un passaggio importante:

  • Ogni essere umano è capace di commettere tutti i peccati

Gv 8:7 E, siccome continuavano a interrogarlo, egli, alzato il capo, disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei».

Trasgredendo ad un solo comandamento si rendono colpevoli di tutti

Giac 2:10 10 Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma la trasgredisce in un punto solo, si rende colpevole su tutti i punti.

Anche con il pensiero si può peccare (Mt 5:28)

Mt 5:28 Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.

  Rom 2…… infatti tu che giudichi, fai le stesse cose.

 2.2 Il giudizio di Dio

Illusione del Giudeo/straniero moralista lezione di Paolo sulla giustizia di Dio

Il Giudeo moralista/straniero aveva bisogno di comprendere in modo giusto il “giudizio di Dio” e Paolo dai versetto 2 fino al 16 impartisce la sua lezione sul giudizio di Dio

2.2.1 Il giudizio di Dio è conforme a verità sul giudizio di Dio non ci si può appellare perché è perfetto

2.2.2 Pensare ad un giudizio di Dio che assolve solo colui che ha conoscenza delle cose errate ma che in linea sottile anche lui le commette è completamente sbagliato  

2.2.3 Questo giudizio di Dio viene da lui trattenuto:

2.2.3.1 per la sua enorme bontà che ha verso il peccatore ma non verso il peccato

2.2.3.2 Per la sua pazienza e la sua costanza Dio è paziente nel trattenere il suo castigo e si autocontrolla nonostante l’uomo lo provoca

2.2.3.3 Per quale scopo?

Tutto questo Dio lo fa per spingere l’uomo sempre di più al ravvedimento ovvero a l’inversione di rotta voltando le spalle al peccato

 2.3 La sentenza di questo giudizio

2.3.1 Il Giudeo moralista/straniero a causa della sua ostinazione e con l’impenitenza del suo cuore ovvero insiste nel persistere nel suo stato di peccato, sta aggiungendo ogni giorno che passa nel suo curriculum scritto da Dio in cielo peccati che al giorno del giudizio di Dio saranno da lui svelati in modo che giusto perfetto e senza possibilità di appellarsi ad ingiustizia.

2.3.2 Le sentenze di questo giudizio saranno due e si baseranno non su vanti di quanto siano stati buoni o di essere stati i nipoti o figli di Giudei che conoscevano la legge ma sul fattore centrale ovvero la condotta personale

 2.3.3 Vita eterna

a quelli che con perseveranza ovvero costanza di atteggiamento e di comportamento nel fare il bene (ovvero nella condotta) cercano gloria, onore e immortalità

2.3.3.1 Chi sono? I credenti coloro i quali sono stati salvati per grazia mediante la fede e nella loro vita nel momento in cui per fede hanno accettato il vangelo di Cristo hanno focalizzato nella loro vita gli obiettivi principali

2.3.3.1.2 Quali obiettivi?

2.3.3.1.2.1 La gloria, nel cielo vedranno la sua gloria appieno e pensano a questo aspetto importante nella loro vita vedere la sua gloria è la speranza di ogni credente

Rom 5:1-2 Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, 2 mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l’accesso a questa grazia nella quale stiamo fermi; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio;     

Ma non solo Cristo ci glorificherà

Rom 8:29-30 Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli; 30 e quelli che ha predestinati li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati li ha pure glorificati.

 Li ha pure glorificati, se leggiamo con attenzione questo passo che è una promessa capiamo che essa è una promessa certa già fatta da Dio.

2.3.3.1.2.2 Onore che viene da Dio, ovvero l’approvazione di Dio e non quella degli uomini, Gesù parlando ai Giudei li accusa che per la paura che essi nutrivano verso l’uomo non lo accettavano come Signore

Giov 5:41-45 Io non prendo gloria dagli uomini; 42 ma so che non avete l’amore di Dio in voi. 43 Io sono venuto nel nome del Padre mio, e voi non mi ricevete; se un altro verrà nel suo proprio nome, quello lo riceverete. 44 Come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene da Dio solo? 45 Non crediate che io sia colui che vi accuserà davanti al Padre; c’è chi vi accusa, ed è Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza.

  2.3.3.1.2.3 immortalità ovvero la celeste eredità incorruttibile senza macchia e inalterata ( 1 Pt 1:4)

 2.3.3.1.3.4 La loro retribuzione

Loro otterranno gloria, onore e pace, la pace è vivere la vita nella comunione con Dio

 2.3.4 L’atra branca i non credenti. Sono coloro i quali non hanno risposto alla chiamata del vangelo, ma si sono rifiutati di accettare il vangelo e si sono basati solo sull’ingiustizia, dal loro comportamento dimostrano di non essere salvati. A loro sarà duro il verdetto tribolazione ed angoscia

2.4 Imparzialità di questo giudizio

2.4.1 Dio sarà imparziale nei giudizi ed in ordine di responsabilità

……sul Giudeo prima e poi sul Greco………..al Giudeo prima e poi al Greco .Perchè davanti a Dio non c’è favoritismo  

2.4.2 Su quelli che hanno peccato ma non conoscevano la legge (stranieri), periranno ugualmente

 Rom 2:12-13 Infatti, tutti coloro che hanno peccato senza legge periranno pure senza legge;

 Si riferisce alla legge Mosaica, essi saranno giudicati ugualmente in base alla conoscenza che Dio ha loro rivelato, essi possiedono una conoscenza di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato

Rom 2:14-15  Infatti quando degli stranieri, che non hanno legge, adempiono per natura le cose richieste dalla legge, essi, che non hanno legge, sono legge a se stessi; 15 essi dimostrano che quanto la legge comanda è scritto nei loro cuori, perché la loro coscienza ne rende testimonianza e i loro pensieri si accusano o anche si scusano a vicenda.

Essi sanno che è sbagliato mentire, rubare, commettere adulterio, non conoscono la legge, ma qualcosa della legge, sanno ciò che è bene e ciò che è male. Loro hanno della coscienza un discernimento umano che consiste nel  sapere ciò che è buono dal non buono e i loro pensieri stabiliscono se le loro azioni sono sbagliate o meno.

2.4.3 Su quelli che hanno peccato conoscendo la legge (Giudei), periranno anche loro.

Rom 12:13… e tutti coloro che hanno peccato avendo la legge saranno giudicati in base a quella legge

La legge richiede ubbidienza totale, la solo conoscenza della legge non è sufficiente per ottenere la salvezza. Si vuole ottenere la giustificazione sotto la legge? Allora bisogna adempierla totalmente

Si può ottenere questo risultato?

Non è un traguardo raggiungibile per l’uomo

Perché? La legge richiede ubbidienza totale

 Rom 2:13 perché non quelli che ascoltano la legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che l’osservano saranno giustificati.

2.4.4 Solo la fede può portare l’uomo alla giustificazione

Rom 3:20 perché mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato davanti a lui; infatti la legge dà soltanto la conoscenza del peccato.

Gal 2:16   sappiamo che l’uomo non è giustificato per le opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù, e abbiamo anche noi creduto in Cristo Gesù per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; perché dalle opere della legge nessuno sarà giustificato.

2.5 Giudizio profondo

Rom 2:16 Tutto ciò si vedrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio vangelo.

 Davanti al trono bianco ogni peccato palese e nascosto si svelerà, il giudice sarà Gesù Cristo, “secondo il vangelo” con questa affermazione Paolo vuole intendere che questo insegna il vangelo che in Cristo vi è la grazia ma Cristo è anche giudizio.

 4.Applicazione

4.1 Lezione per noi:

Questa parte della lettera ai Romani ci insegna che:

  • Non dobbiamo sentirci come i Giudei/pagani moralisti, che giudicano gli altri, pensando seppur in modo illusorio che loro sono i giusti e gli altri sono i peccatori, quando nel giudicare gli altri condanniamo noi stessi perché anche noi commettiamo peccato.

Infatti ogni essere umano commette peccato:

Gv 8:7 E, siccome continuavano a interrogarlo, egli, alzato il capo, disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei».

Non dobbiamo pensare che noi otteniamo la giustificazione dei nostri peccati davanti a Dio, perché rispettiamo e applichiamo la legge di Dio. Questa è un’ illusione in quanto con le nostre forse noi non siamo in grado di adempiere a tutto ciò che la legge prevede

Giac 2:10 10 Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma la trasgredisce in un punto solo, si rende colpevole su tutti i punti.

 Basta pensare che anche con il solo pensiero si può peccare, questo ci porta a comprendere quanto siamo limitati a rispettare la legge

Mt 5:28 Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.

La giustificazione si ottiene per fede al vangelo di Cristo

Rom 1:16-17 Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco; 17 poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, com’è scritto: «Il giusto per fede vivrà».

Il vangelo potenza di Dio che si manifesta nella persona che crede in questo vangelo, a tal punto da aprire la sua mente e renderlo consapevole di quanto importante è per l’uomo è il sacrificio di Cristo compiuto sulla croce.

Chi ha il diritto assoluto di giudicare e Dio

Dio ci ha dato il vangelo per poter uscire dalla nostra condizione causata dal peccato. Ma è anche un Dio di giustizia e dovrà lui giudicare l’uomo, giudicherà in modo perfetto, in modo imparziale, e l’uomo non potrà appellarsi al suo giudizio

Il suo giudizio prevede:

Vita eterna a quelli che hanno creduto ovvero a quelli che hanno accettato il vangelo per fede e hanno messo nella loro vita come obiettivo principale quello di:

vedere la gloria di Dio,

essere approvati di Dio e non degli uomini

-sull’immortalità ovvero la vita eterna.

Tribolazione e angoscia a coloro i quali contendono con Dio rifiutando il suo invito al ravvedimento

5.APPELLO FINALE

5.1 Quante volte con il nostro atteggiamento da Giudeo moralista abbiamo allontanato le persone dal vangelo. Le abbiamo portate a credere che se tu rispetti la legge sarai salvato, sarai giusto davanti a Dio. Gli abbiamo legato al collo un peso difficile ed impossibile da sopportare, quando la via per essere giusto davanti a Dio e racchiusa nella buona novella che il vangelo contiene, Cristo potenza di Dio per salvare chiunque crede in lui.

Credi in Cristo è hai già la condizione per essere ritenuto giusto davanti a Dio.

5.2 Siamo negli obiettivi proposti dall’apostolo Paolo per i credenti di Roma per indirizzarli verso il cammino che porta alla vita eterna:

5.2.1 perseveriamo per cercare: gloria, onore ed immortalità

5.2.2 oppure siamo diventati moralisti cristiani che vivono lontano dal vangelo, e pensano che siccome non uccidiamo, non rubiamo, siamo figli di credenti e quindi siamo bravi e rispettiamo la legge di Dio, ma ci dimentichiamo del bisogno di Cristo che abbiamo nella nostra vita, perché la battaglia non è finita e vero siamo figli di Dio per la fede in Cristo ma e anche vero che il peccato è il nostro principale nemico e che continuiamo a combattere contro di lui. Da soli non ci riusciamo abbiamo la necessità di vivere con Cristo.

Oppure malgrado Dio ci chiama per il nostro comportamento noi contendiamo con Lui ubbidendo all’ingiustizia, disprezzando anche la pazienza e la costanza che Dio a per noi sopportando il nostro atteggiamento e lo fa per il nostro bene per far si che noi possiamo raggiungere al ravvedimento?

Non ci stiamo rendendo conto che con tale presunzione e atteggiamento ci accumuliamo un tesoro d’ira di Dio nei nostri confronti che sarà riversato su di noi il giorno del giudizio.

Questo giudizio lo farà Cristo stesso e sarà un giudizio dove ogni peccato nella nostra vita sarà svelato, anche il più nascosto anche il peccato inconsapevole.

E il momento di prendere una decisione o vivere come moralista nell’illusione di ottenere giustificazione da Dio o cambiare direzione non più per opere ma per fede.

Sei tu pronto.

 

Pastore  Amelio Serafino Marco

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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