LA NOSTRA PROSPETTIVA

 CONTESTO

Chi è il mittente della lettera?

Pietro

I destinatari della lettera? In che situazione si trovavano?

1 Pietro 1:1 …agli eletti che vivono come forestieri dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadocia, nell’Asia e nella Bitinia. Quindi cristiani raggruppati in comunità più o meno numerose.

La situazione di queste chiese, valutando diversi passi dell’Epistola, e che esse erano esposte a calunnie e a maltrattamenti dei non cristiani.

Cosa ha spinto lo scrittore ha redigere la lettera?

L’obiettivo principale di Pietro è quello di mandare un esortazione a queste chiese, valutare la loro condotta in modo da onorare il vangelo che avevano ricevuto, senza farsi smuovere dalla persecuzione degli avversari.

RIEPILOGO PRECEDENTE

La volta scorsa abbiamo visto come questa lettera parla della sofferenza dei Cristiani, vissuta durante le persecuzioni

1 Pietro 3: 18-22

Anche Cristo ha sofferto una volta per i peccati, lui giusto per gli ingiusti, per condurci a Dio. Fu messo a morte quanto alla carne, ma reso vivente quanto allo spirito. 19 E in esso andò anche a predicare agli spiriti trattenuti in carcere, 20 che una volta furono ribelli, quando la pazienza di Dio aspettava, al tempo di Noè, mentre si preparava l’arca, nella quale poche anime, cioè otto, furono salvate attraverso l’acqua. 21 Quest’acqua era figura del battesimo (che non è eliminazione di sporcizia dal corpo, ma la richiesta di una buona coscienza verso Dio). Esso ora salva anche voi, mediante la risurrezione di Gesù Cristo, 22 che, asceso al cielo, sta alla destra di Dio, dove angeli, principati e potenze gli sono sottoposti.

 1 Pietro 4:1-11

Poiché dunque Cristo ha sofferto nella carne, anche voi armatevi dello stesso pensiero, che, cioè, colui che ha sofferto nella carne rinuncia al peccato, 2 per consacrare il tempo che gli resta da vivere nella carne, non più alle passioni degli uomini, ma alla volontà di Dio. 3 Basta con il tempo trascorso a soddisfare la volontà dei pagani vivendo nelle dissolutezze, nelle passioni, nelle ubriachezze, nelle orge, nelle gozzoviglie, e nelle illecite pratiche idolatriche. 4 Per questo trovano strano che voi non corriate con loro agli stessi eccessi di dissolutezza e parlano male di voi. 5 Ne renderanno conto a colui che è pronto a giudicare i vivi e i morti. 6 Infatti per questo è stato annunciato il vangelo anche a coloro che sono morti; affinché, seppur essendo stati giudicati nella carne secondo gli uomini, potessero vivere nello Spirito secondo Dio.

7 La fine di tutte le cose è vicina; siate dunque moderati e sobri per dedicarvi alla preghiera. 8 Soprattutto, abbiate amore intenso gli uni per gli altri, perché l’amore copre una gran quantità di peccati. 9 Siate ospitali gli uni verso gli altri senza mormorare. 10 Come buoni amministratori della svariata grazia di Dio, ciascuno, secondo il dono che ha ricevuto, lo metta a servizio degli altri. 11 Se uno parla, lo faccia come si annunciano gli oracoli di Dio; se uno compie un servizio, lo faccia come si compie un servizio mediante la forza che Dio fornisce, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.

LA SOFFERENZA

Abbiamo visto che seguire Cristo e applicare la giustizia può comportare …sofferenza….e abbiamo visto come Pietro:

  • invita la chiesa a fare il bene anche quando non si riceve bene ma si riceve male….Beati voi

Chi vi farà del male se siete zelanti nel bene? Se poi dovreste soffrire per la giustizia, beati voi!

– la giusta sofferenza che poi verrà retribuita da Dio è quella che si affronta da innocenti

17 Infatti è meglio che soffriate per aver fatto il bene se tale è la volontà di Dio che per aver fatto il male

E abbiamo visto Pietro che espone alla chiesa il modello da seguire durante la sofferenza, la sofferenza di Cristo, abbiamo visto i benefici di questa sofferenza che sono stati applicati nella nostra vita

Abbiamo visto poi che Pietro invita la chiesa ad armarsi durante la sofferenza di un pensiero utile quale?

Poiché dunque Cristo ha sofferto nella carne, anche voi armatevi dello stesso pensiero, che, cioè, colui che ha sofferto nella carne rinuncia al peccato.

COLUI CHE HA SOFFERTO NELLA CARNE RINUNCIA AL PECCATO

2 per consacrare il tempo che gli resta da vivere nella carne, non più alle passioni degli uomini, ma alla volontà di Dio.

E questo richiede delle rinunce

NO ALLA DISSOLUTEZZA= CON LE IMMORALITA’ SESSUALI

NO ALLE UBRIACHEZZA

NO ALLE ORGE =CON I FESTINI SFRENATI

NO ALLE GOZZEVIGLIE= FESTINI SFRENATI CHE PREVEDONO CONSUMO OLTRE IL LIMITE DI BEVANDE ALCOLICHE

NO ALLE PRATICHE ILLECITE E IDOLATRICHE

E Pietro sofferma che questa strada della rinuncia comporta la non accettazione del cristiano nel mondo

Per questo trovano strano che voi non corriate con loro agli stessi eccessi di dissolutezza e parlano male di voi

MA SARA’ PER SEMPRE?

No, ma nell’ attesa Pietro indica ai credenti che cosa erano chiamati a fare.

– essere moderati e sobri = le circostanze esterne, nel caso dei credenti cui scriveva Pietro era la persecuzione; non devono interrompere il nostro rapporto di comunione con Dio, quindi bisogna dedicarsi alla preghiera

– l’amore gli uni per gli altri= attenzione non significa che l’amore elimina il peccato perché la colpa e il castigo per il peccato si possono rimuovere solo con il sacrificio di Cristo, qui significa che l’amore ci fa chiudere gli occhi davanti ad offese o errori di altri credenti

– essere ospitali ma farlo con il cuore;

ognuno deve mettere in azione il dono che Dio gli ha dato mettendolo a servizio degli altri;

ogni cosa che si fa la si fa per la gloria di Dio;

Insegnamento

Le sfide oggi per i Cristiani

La sofferenza, come Cristo è passato dalla via della sofferenza anche noi passiamo da questa via,  se scegliamo di seguire Cristo la sofferenza fa parte del nostro bagaglio.

Ma se guardiamo a Cristo impariamo a resistere alla sofferenza sapendo che non tutte le cose che succedono sono a caso ma c’è un piano dettato da Dio, e se guardiamo a Cristo e seguiamo il suo cammino impariamo a non mollare perché quello che Cristo a compiuto lo ha portato alla gloria quello che noi porteremo a termine ci porterà alla vita eterna

 

La rinuncia, agli insegnamenti del mondo dove oramai tutto è centrato sui bisogni dell’uomo ai piaceri ma non alla volontà di Dio.

 

la reputazione, dobbiamo in mezzo al mondo proclamare la nostra santità e la nostra purezza con i fatti, e non dobbiamo correre il rischio di farci attirare dell’idea di essere popolari.

 

La costanza malgrado la persecuzione e le difficoltà non dobbiamo interrompere il nostro rapporto con Dio coltivarlo con la preghiera.

 

L’unità del corpo il cammino non è singolare ma è insieme al tuo fratello e alla tua sorella bisogna investire molto nell’applicazione dell’amore e dell’abbassamento del perdono.

 

I doni nel corpo servono come carburante per il prosieguo del cammino bisogna che vengono portati alla luce e messi in campo per lo scopo di essere utile per i fratelli e per poter manifestare la gloria di Dio.

BRANO

1 Pietro 4:12-19

1P 4:12 Carissimi, non vi stupite per l’incendio che divampa in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano. 13 Anzi, rallegratevi in quanto partecipate alle sofferenze di Cristo, perché anche al momento della rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare.14 Se siete insultati per il nome di Cristo, beati voi! Perché lo Spirito di gloria, lo Spirito di Dio, riposa su di voi. 15 Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida, o ladro, o malfattore, o perché si immischia nei fatti altrui; 16 ma se uno soffre come cristiano, non se ne vergogni, anzi glorifichi Dio, portando questo nome.17 Infatti è giunto il tempo in cui il giudizio deve cominciare dalla casa di Dio; e se comincia prima da noi, quale sarà la fine di quelli che non ubbidiscono al vangelo di Dio? 18 E se il giusto è salvato a stento, dove finiranno l’empio e il peccatore? 19 Perciò anche quelli che soffrono secondo la volontà di Dio affidino le anime loro al fedele Creatore, facendo il bene.

La nuova Riveduta riporta…..non vi stupite….la nuova Diodati riporta……non lasciatevi disorientare.

L’invito di Pietro in questo brano è non lasciatevi disorientare.

Da che cosa?

Dalle persecuzioni ovvero qui vengono rappresentate da un incendio che divampa. Un incendio parte prima da una piccola fiammella da una scintilla iniziale per poi propagarsi in modo estensivo.

L’invito è quindi vi è questa persecuzione in atto (impero Romano che si metterà in atto contro i Cristiani), ma tutto questo non deve essere visto da parte dei cristiani come una cosa strana, o come un qualche cosa che non corrisponde alla vita di un cristiano, anzi rientra nel piano di Dio.

1 Pietro 1:7 7 affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell’oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo.

Questa persecuzione è una prova per valutare la qualità dei credenti, ovvero coloro i quali durante la sofferenza riconoscono i loro limiti si abbassano e si accostano a colui che può aiutarli e liberarli, quest’ultimi sono coloro i quali dimostrano qualità nella fede e non mollano.

Pietro dice piuttosto di vedere la sofferenza come una cosa che ci sconvolge o come una cosa strana dice rallegratevi.

Perché?

in quanto partecipate alle sofferenze di Cristo, perché anche al momento della rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare

1) Partecipiamo alle sofferenze di Cristo, stiamo seguendo il percorso di Cristo.

2) Soffriamo con Cristo e prenderemo parte della sua gloria.

Nei versetti che seguono Pietro sta indicando un aspetto importante

Quale sofferenza partecipa alla gloria di Cristo?

Non certo la sofferenza causata dal non seguire Cristo

come omicida, o ladro, o malfattore, o perché si immischia nei fatti altrui;

…..o perché si immischia nei fatti altrui, si rende insopportabile nei confronti degli altri per il suo atteggiamento invadente nei confronti dei credenti e non credenti.

Ma Pietro ci dice la sofferenza che partecipa alla gloria di Cristo è quella che subisce insulti per il nome di Cristo. E’ quella che nasce nel momento in cui noi facciamo come cristiani una strada differente da quella del mondo, il mondo questo la osserva la vede e non l’accetta.

1 Pietro 4:4 per questo trovano strano che voi non corriate con loro agli stessi eccessi di dissolutezza e parlano male di voi 

Pietro dice se compiamo la giusta sofferenza che partecipa alla gloria di Dio dice ….beati voi

Perché dobbiamo essere visti come beati quando stiamo affrontando la persecuzione per Cristo?

Perché lo Spirito di gloria, lo Spirito di Dio, riposa su di voi.

Petro fa capire alla chiesa che da soli non sono in questo cammino di sofferenza ma Lo Spirito di Dio, qui viene prima indicato come Spirito di Gloria, perché questo Spirito di Dio ci ha rigenerati, convertiti ci ha condotto alla giustificazione, ci ha dato l’adozione ci santifica e ci porterà alla gloria.

Pietro invita la chiesa a non vergognarsi di soffrire come Cristiano ma ogni credente deve condurre una vita tale da portare gloria a Dio.

Infatti dice Pietro il giudizio non partirà dal mondo ma dalla chiesa.

Perché?

La chiesa è la casa di Dio, la sua casa spirituale, dove questo giudizio gli comporterà tribolazione e da questa verrà messa alla prova la fede dei credenti

Matteo 24:9:13  Allora vi getteranno in tribolazione e vi uccideranno, e sarete odiati da tutte le genti a cagion del mio nome. 10 Allora molti si svieranno, si tradiranno e si odieranno a vicenda. 13 Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato.

Ed è come se questo giudizio farà cernita di credenti che hanno accettato Gesù veramente o accettato per altri motivi non certo con la fede, e i primi hanno resistito rimanendo legati a Cristo al periodo di sofferenza di persecuzione.

Ovvero coloro che resistono alle persecuzioni hanno azionato continuamente nella loro vita la FEDE.

1 Pietro 1:5 che siate custoditi dalla potenza di Dio MEDIANTE LA FEDE, per la salvezza che sta per essere rivelata negli ultimi giorni

DIO NON CI CUSTODISCE INDIPENDENTEMENTE DALLA NOSTRA FEDE MA CI CUSTODISCE MEDIANTE LA NOSTRA FEDE IN MODO DA RENDERCI CAPACI DI CONTINUARE A CREDERE IN LUI

PIU’ CONTINUIAMO A  CONFIDARE IN CRISTO PIU’ ACQUISIREMO SICUREZZA NEL FATTO CHE DIO SI PRENDE CURA DI NOI E CI CUSTODISCE

e se comincia prima da noi, quale sarà la fine di quelli che non ubbidiscono al vangelo di Dio? 18 E se il giusto è salvato a stento, dove finiranno l’empio e il peccatore? 19 Perciò anche quelli che soffrono secondo la volontà di Dio affidino le anime loro al fedele Creatore, facendo il bene.

In questi passi Pietro vuole far capire ai credenti che il giudizio di Dio è un giudizio che valuta ogni forma di ipocrisia nella sua casa, figuriamoci al di fuori della sua casa.

Alla fine Pietro incoraggia i credenti nella persecuzione nella sofferenza, secondo la volontà di Dio, con questa affermazione Pietro mette in primo piano che tutto nella nostra vita deve essere sotto la volontà di Dio, non dobbiamo essere fanatici religiosi che ci attiriamo le sofferenze o cerchiamo con le nostre forse di diventare “Martiri”

Cosa bisogna fare?

1) Affidate le vostre anime al fedele Creatore

2) Fate il bene

Interessante qui è come Pietro parla di Dio come creatore, non come Signore, per far capire di affidarci a lui che ha creato e salvato la nostra anima.

 

INSEGNAMENTI

A quanti di voi è capitato di visitare una mostra di quadri?

E a quanti di voi è capitato di fissare un dipinto un po’ strano e da incopetenti in materia ci domandiamo ma che cosa ha voluto rappresentare l’artista con questo obbrobrio c’è un messaggio che ha voluto trasmettere?

 

Come Cristiani quando guardiamo al quadro di una possibile sofferenza attuale o una possibile sofferenza futura, in Cristo, riusciamo a fissarlo e capirne il suo contenuto?

Forse ci disorienta ci fa perdere l’orientamento ci fa perdere la prospettiva

Qual è la prospettiva?

1) La via della sofferenza ha una prospettiva ampia con essa partecipiamo alla sofferenza di Cristo, che porta poi alla gloria.

2) Non l’affrontiamo da soli ma con l’aiuto dello Spirito di Gloria quello stesso spirito che ci guida nel percorso della santificazione e ci porta al termine del traguardo la gloria.

3) Cosa occorre per rimanere saldi in questa prospettiva e riuscire a vedere il quadro l’opera d’arte in modo comprensibile?

LA FEDE

FEDE=FIDUCIA nel Creatore

Questa fede che ci custodisce fino alla fine non bisogna mollarla

La fede è il nostro cordone ombelicale che dobbiamo tenerlo unito con Dio per rimanere saldi fino alla fine, affinché nella sofferenza derivata dalla persecuzione per Cristo noi siamo sicuri di non sbagliare e di camminare verso il sentiero che porta a Cristo e alla gloria.

Vostro in Cristo

Pastore Amelio Marco

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