Perché Gesù è morto? 

La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato Se stesso per me.                                                                                                                                                                                              (Galati 2:20)
Egli (Gesù) ha portato i nostri peccati nel Suo corpo, sul legno della croce, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia.                                                                                                                                                                    (1 Pietro 2:24)

Vi siete mai posti questa domanda? Riguarda tutti noi, perché dalla risposta che diamo dipende il nostro futuro, in questa vita e nell’aldilà. Pilato, il governatore romano, aveva capito che i capi religiosi erano gelosi di Gesù e sapeva che “glielo avevano consegnato per invidia” (Matteo 27:18); lo accusavano di volersi fare re, di ribellarsi contro l’autorità dell’imperatore, e di aver bestemmiato dicendosi Figlio di Dio. Eppure Pilato, senza dubbio per paura e per calcolo politico, lo condannò, pur essendo consapevole della Sua innocenza. Per questo alcuni vedono in Gesù il simbolo di tutti gli innocenti messi a morte ingiustamente. Ma Egli è ben di più! L’apostolo Paolo scrive, come abbiamo letto nel primo versetto di oggi: “Il Figlio di Dio mi ha amato e ha dato Se stesso per me”. Riguardo alla morte di Gesù, non potete dubitare: è morto in croce perché vi ama! Il Suo è un amore infinito… ha accettato di sacrificare la propria vita per tutti coloro che avrebbero creduto in Lui, fossero anche i Suoi carnefici.
Abbiamo ancora letto: “Ha portato i nostri peccati nel Suo corpo, sul legno della croce”. Lo ha fatto per salvarci. Sulla croce, Gesù si è caricato dei nostri peccati, che ci impedivano l’accesso a Dio. È stato condannato al nostro posto perché Dio potesse farci grazia, perché noi potessimo stare senza paura alla Sua presenza, liberati da tutta la nostra colpevolezza.

 

“Cristo ha sofferto una volta per i peccati, Lui giusto per gli ingiusti, per condurvi a Dio.     (1 Pietro 3:18).
Gesù è morto sulla croce perché ci ama e vuole condurci a Dio. La Sua morte non è soltanto la prova del Suo amore infinito; è per mezzo della Sua morte che Egli ci ha liberati dal giudizio di Dio. Poco prima di andare alla croce, Gesù aveva pregato il Padre dicendo: ho “compiuto l’opera che Tu mi hai data da fare”                (Giovanni 17:4).

E proprio un attimo prima di morire, Gesù ha detto: “È compiuto”                                           (Giovanni 19:30).

Il nostro egoismo, l’odio, l’avidità, le meschinità, l’orgoglio, l’immoralità e tutte le altre colpe che macchiano le nostre vite sono come un muro invalicabile fra noi e Dio. Ma Gesù ha sofferto sulla croce per abbattere questo muro dovuto ai nostri peccati. Lui, il Giusto, ha preso il posto di noi ingiusti; ha pagato il nostro debito, ha portato il nostro carico. Lo ha fatto perché noi potessimo essere pienamente perdonati da Dio, senza che la Sua perfetta giustizia fosse compromessa.

Egli è morto, ma ora è vivente “per i secoli dei secoli” (Apocalisse 1:18).

Gesù ha compiuto quest’opera per amore. Nel nostro mondo non c’è nulla che possa essere paragonato a questo amore, un amore che si sacrifica non per degli amici, ma per dei nemici. Ciò lo rende assolutamente e meravigliosamente unico.
Caro lettore, ecco perché devi credere in Gesù Cristo. Egli ti ama così tanto che ha accettato di subire tutto questo, e lo ha fatto per te, perché tu sia salvato e abbia la certezza che dopo la morte ti aspetta la gioia del cielo.
Ti tende la Sua mano forata dai chiodi per accoglierti. Non aspettare oltre!

 

 

 

Messaggio tratto  dal Calendario “Il Buon Seme”.

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