IL CAMMINO NEL DESERTO

Nel libro di Esodo possiamo leggere la storia del popolo di Israele che era schiavo in Egitto da moltissimi anni. Il popolo pregava ogni giorno Dio affinché venissero liberati dalla schiavitù degli egiziani. Dio ascoltando le loro grida  decise di mandare il suo servo Mosè che scampò dalla morte per via dell’ ordine del Faraone cioè  di uccidere tutti i primogeniti del popolo d’ Israele. Fu messo in una cesta e portato da sua sorella nelle acque del Nilo, salvato poi  dalla figlia del Faraone crebbe come un principe egiziano. Mosè  poi dopo aver ucciso un egiziano mentre difendeva un israelita dovette scappare dall’ Egitto e  si rifugiò presso l’ accampamento di  Ietro poi diventato suo suocero. Mosè aiutava Ietro a pascolare il gregge di pecore. Un giorno mentre pascolava il gregge sentì un tuono che proveniva dal monte, e per curiosità salì e vide un pruno che bruciava ma che non si consumava rimaneva integro. Ad un tratto sentì una voce che lo chiamò per nome e Dio gli comandò di ritornare in Egitto per liberare il suo popolo dalla schiavitù. Mosè  ritornò in Egitto e dopo tante difficoltà a causa del cuore duro del Faraone  il popolo di Israele fu liberato e si incamminò verso la terra promessa attraversando il deserto. Il popolo d’Israele credeva che una volta liberi sarebbe stato tutto semplice  arrivare alla terra promessa. Ogni giorno il popolo era scontento di come andavano le cose, si lamentava sempre con Dio perché credevano che li avesse abbandonato dicendo anche che era meglio ritornare indietro nel paese dell’ Egitto dove avevano acqua e cibo a volontà invece di affrontare tutte le difficoltà. Dopo molti anni vedendo che il mondo stava andando  a rotoli e che regnava il peccato decise di mandare il Suo Unigenito Figlio per liberarci dal peccato. Ancora oggi tutti coloro che   hanno accettato Gesù come personale salvatore si comportano come il popolo di Israele. Sempre a lamentarsi, sempre a dire in ogni occasione della nostra vita che Dio ci ha dimenticati. Ma non è così perché siamo noi ad allontanarci da Dio perché ancora legati alle cose del mondo che sembrano renderci felici ma alla fine è solo una tattica del nemico che ci fa credere questo. Molti pensano che una volta accettato Dio nel proprio cuore andrà tutto bene, che non avremo difficoltà da superare. Anche il popolo di Israele pensava questo ma per via della loro disubbidienza il loro viaggio verso la terra promessa durò quaranta anni. E la generazione vecchia che attraversò il deserto non vide la terra promessa, ed così anche oggi Dio dice nella sua Parola in Apocalisse 2: 10  10 Non temere ciò che stai per soffrire: ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in carcere, per mettervi alla prova e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita.  Che Dio vi benedica.

Vostro fratello in Cristo

Lino Mazza

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