Riunione di riflessione biblica su piattaforma ZOOM
Comunità EL SHADDAI CATANZARO Giovedì 16 giugno 2021 – 0re 21,00
(F.llo Alberto DE BLASI)
Argomento della riflessione: Genesi cap. 22, versetto 14: ABRAAMO CHIAMÒ QUEL LUOGO «IAVÈ-IRÈ». PER QUESTO SI DICE OGGI: «AL MONTE DEL SIGNORE SARÀ PROVVEDUTO» (GENESI 22:14).
− Tale versetto fa parte di un avvenimento della vita di Abramo, riportato al cap. 22 di Genesi, e ha come argomento IL SACRIFICIO DI ISACCO.
− E’ un episodio biblico molto noto, per averlo letto sulla Bibbia, o perché spesso è oggetto di meditazione biblica da parte dei servi di Dio, o, più semplicemente, per averlo visto in TV in qualche film che tratta della storia del popolo d’Israele.
− Inoltre, in tutte le epoche parecchi artisti vi si sono ispirati per realizzare quadri più o meno noti (Andrea del Sarto, Caravaggio, ecc.) Anche Mattia Preti ha realizzato un’opera sul sacrificio di Isacco, che si trova esposta nella pinacoteca nazionale di Bologna.
− Il testo che parla del sacrificio di Isacco è riportato in Genesi 22: 1-14:
1Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abraamo e gli disse: «Abraamo!» Egli rispose: «Eccomi». 2 E Dio disse: «Prendi ora tuo figlio, il tuo unico, colui che ami, Isacco, e va’ nel paese di Moria, e offrilo là in olocausto sopra uno dei monti che ti dirò». 3 Abraamo si alzò la mattina di buon’ora, sellò il suo asino, prese con sé due suoi servi e suo figlio Isacco, spaccò della legna per l’olocausto, poi partì verso il luogo che Dio gli aveva indicato. 4 Il terzo giorno, Abraamo alzò gli occhi e vide da lontano il luogo. 5 Allora Abraamo disse ai suoi servi: «Rimanete qui con l’asino; io e il ragazzo andremo fin là e adoreremo; poi torneremo da voi». 6 Abraamo prese la legna per l’olocausto e la mise addosso a Isacco suo figlio, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme. 7 Isacco parlò ad Abraamo suo padre e disse: «Padre mio!» Abraamo rispose: «Eccomi qui, figlio mio». E Isacco: «Ecco il fuoco e la legna; ma dov’è l’agnello per l’olocausto?» 8 Abraamo rispose: «Figlio mio, Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto». E proseguirono tutti e due insieme. 9 Giunsero al luogo che Dio gli aveva detto. Abraamo costruì l’altare e vi accomodò la legna; legò Isacco suo figlio, e lo mise sull’altare, sopra la legna. 10 Abraamo stese la mano e prese il coltello per scannare suo figlio. 11 Ma l’angelo del SIGNORE lo chiamò dal cielo e disse: «Abraamo, Abraamo!» Egli rispose: «Eccomi».12 E l’angelo: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli male! Ora so che tu temi Dio, poiché non mi hai rifiutato tuo figlio, l’unico tuo». 13 Abraamo alzò gli occhi, guardò, ed ecco dietro a sé un montone, impigliato per le corna in un cespuglio. Abraamo andò, prese il montone e l’offerse in olocausto invece di suo figlio. 14 Abraamo chiamò quel luogo «Iavè-Irè». Per questo si dice oggi: «Al monte del SIGNORE sarà provveduto».
− Al versetto 1 troviamo …Dio mise alla prova Abraamo….; questa richiesta, questa prova, potrebbe apparire come una apparente contraddizione di Dio. Prima miracolosamente concede ad Abramo e Sara la gioia di avere un figlio, ISACCO, ad una età per cui era impossibile concepire e generare una prole, tutto ciò affinché si adempisse la promessa (Genesi 16:10 : …Io moltiplicherò grandemente la tua discendenza e non la si potrà contare, tanto sarà numerosa). Poi chiede ad Abramo di offrirgli ISACCO in sacrificio, …il suo unico figlio, che lui amava…
− L’autore di Genesi fa bene a specificare …mise alla prova!!!…. Tutte le prove che affrontiamo nella nostra vita terrena, in merito alle quali siamo chiamati a fare delle scelte alla luce della Parola di Dio, servono ad accrescere, a rendere stabile, perfetta la nostra fede e l’autore dell’epistola agli EBREI (cap.11, v.4: ….Per fede Abramo offrì a Dio un sacrificio più eccellente di quello di Caino; per mezzo di essa gli fu resa testimonianza che egli era giusto, quando Dio attestò di gradire le sue offerte; e per mezzo di essa, benché morto, egli parla ancora…) annovera Abramo quale esempio di campione della fede.
− Al versetto 2 troviamo …va nel paese di Moriah…sopra uno dei monti…. Al tempo di Abramo doveva trattarsi di una zona impervia, desolata. Nel V.T. troviamo solo un altro riferimento geografico che porta tale nome, Moriah (letteralmente in ebraico ordine di Iavè): (2Cronache 3:1 : Salomone cominciò a costruire la casa del Signore sul monte Moriah, dove il Signore era apparso a Davide suo padre, nel luogo che Davide aveva preparato, nell’aia di Ornan, il Gebuseo). Per tale motivo gli Ebrei identificano il monte Sion, su cui è stato edificato il tempio di Salomone e poi quello di Erode, con la roccia su cui Abramo doveva sacrificare Isacco. (Attualmente su tale roccia è stata realizzato dai musulmani la …cupola della roccia….)
− Al versetto 8 troviamo …Figlio mio, Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto… In questa risposta di Abramo è stato veramente profetico!!!
− Al versetto 12 troviamo …Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli male! Ora so che tu temi Dio, poiché non mi hai rifiutato tuo figlio, l’unico tuo… Dio premia l’obbedienza e la fedeltà di Abramo.
APPROFONDIMENTO DEL VERSETTO GEN. 22: 14: (…Abraamo chiamò quel luogo «Iavè-Irè». Per questo si dice oggi: «Al monte del SIGNORE sarà provveduto»…)
− Il termine Iavè-Irè è uno dei vari appellativi, dei vari nomi, con cui viene chiamato Dio nel V.T. e letteralmente significa Iavè provvede , Dio vede e provvede. E in effetti Dio ha provveduto!!!… non solo nel salvare la vita di Isacco, bensì nel dare all’uomo una via di salvezza, valida per tutta l’umanità, ma efficace solo per tutti coloro che hanno deciso di intraprendere questa nuova Via…
− Il sacrificio che Dio aveva chiesto ad Abramo per …metterlo alla prova… in effetti lo ha posto in essere Lui stesso attraverso del suo unigenito Figlio, Gesù Cristo, Agnello senza macchia e senza difetto (Giovanni 3: 16 – 18: …Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui. Chi crede in Lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio…..
− Dio ha visto l’impossibilità dell’uomo di salvarsi dalla schiavitù del peccato attraverso la legge e ha provveduto!!! (Romani 8: 3-4: …Infatti, ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha fatto; mandando il proprio Figlio in carne simile a carne di peccato e, a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne, affinché il comandamento della legge fosse adempiuto in noi, che camminiamo non secondo la carne, ma secondo lo Spirito…).
− Ma Dio non ha provveduto ..soltanto alla nostra salvezza.., che rappresenta il dono più grande che potesse farci, come dimostrazione del suo amore, ma, giorno dopo giorno, è pronto a provvedere ad ogni nostro bisogno (Filippesi 4: 19-20 : …Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la sua gloriosa ricchezza, in Cristo Gesù. Al Dio e Padre nostro sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen…). Troviamo esplicitato da Paolo il concetto della provvidenza di Dio, della cosiddetta divina provvidenza.
− Tale concetto era già stato ampiamente sviluppato dallo stesso Gesù nel suo ministerio terreno. Già nell’evangelo di Matteo, in prosecuzione del sermone sul monte e delle beatitudini, al cap. 6, versetto 25, ci esorta a … non essere in ansia per la nostra vita … di cosa ci nutriremo … di cosa ci vestiremo …; concetto che ribadisce al versetto 31 e 32 …Non siate dunque in ansia, dicendo: “Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?” Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose… e conclude al versetto 33 …Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più!!…
− Il concetto che Dio vede (conosce) le nostre necessità, i nostri bisogni, non implica che provveda automaticamente(!!!) a porvi rimedio. Generalmente (tranne qualche eccezione!!) non è così che funziona secondo la Bibbia. Gesù stesso ebbe a dire: … cercate e troverete … bussate e vi sarà aperto … chiedete e vi sarà dato …
− Anche Paolo nelle sue epistole ribadisce questo concetto; in Filippesi 4: 6-7 troviamo …Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù…
− Perché dobbiamo chiedere, perché dobbiamo supplicare, perché dobbiamo abbassarci (umiliarci!!!) se Dio conosce già tutti in nostri bisogni, tutti i nostri problemi? La risposta sta nel fatto che l’uomo è di per se stesso molto orgoglioso e, se non riconosciamo davanti Dio che abbiamo bisogno di Lui, della sua divina provvidenza, per porre rimedio, superare tutti i nostri problemi, tutte le nostre necessità, potremmo essere indotti a pensare di averli risolti da noi stessi, dal nostro saper fare, dalla nostra bravura, dalla nostra intelligenza… − Anche l’apostolo Pietro scrive (1 Pietro 5: 6-7: …. UMILIATEVI(!!!) dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi innalzi a suo tempo; gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché Egli ha cura di voi…
CONCLUSIONE: care sorelle, cari fratelli, in questo mondo attuale che cerca le risposte a tutti i suoi problemi, a tutte le sue necessità nella scienza, nella sapienza umana, e continua a brancolare nell’incertezza, nel buio (come ciechi sotto la guida di altri ciechi) non dobbiamo perdere di vista che noi siamo stranieri in questo mondo (la nostra cittadinanza è celeste!!!), e, seppure partecipiamo alle tribolazioni, alle svariate prove che affliggono l’umanità, pur tuttavia possiamo proclamare ad alta voce ai principati e alle potestà dell’aria: L’Eterno è il mio aiuto, il mio soccorso, in cui confido e sempre confiderò!!!
Pastore
Alberto De Blasi